Apple Pay e Google Pay sono entrambi sistemi di pagamento mobile che consentono agli utenti di effettuare transazioni utilizzando i loro smartphone. Tuttavia, sono associati a diversi sistemi operativi ed ecosistemi: Apple Pay è progettato per i dispositivi iOS, mentre Google Pay è destinato ai dispositivi Android. Ecco alcuni punti chiave di confronto tra i due:
Compatibilità:
Apple Pay: Esclusivo per dispositivi iOS come iPhone, iPad, Apple Watch e Mac con l’hardware necessario (come Touch ID o Face ID).
Google Pay: Principalmente progettato per dispositivi Android, ma è disponibile anche su dispositivi iOS. Tuttavia, alcune funzioni potrebbero essere limitate su iOS.
Integrazione:
Apple Pay: Integrato nell’ecosistema Apple, compresi gli acquisti in-app, Safari e i negozi fisici che accettano pagamenti senza contatto.
Google Pay: Integrato nell’ecosistema Google e ampiamente accettato su dispositivi Android, con compatibilità su varie app e siti web.
Configurazione:
Apple Pay: Gli utenti aggiungono le loro carte a Apple Pay tramite l’app Wallet e possono autenticarsi utilizzando Touch ID, Face ID o un codice.
Google Pay: Gli utenti aggiungono le loro carte tramite l’app Google Pay e possono autenticarsi utilizzando un PIN o metodi biometrici.
Disponibilità globale:
Sia Apple Pay che Google Pay sono disponibili in molti paesi, ma la disponibilità di funzioni specifiche potrebbe variare in base alla regione.
Sicurezza e Privacy, apple pay vs google pay
Arriviamo al confronto più importante ed è per questo che dedichiamo un intera sezione, parliamo di sicurezza e privacy, iniziamo da questa immagine per capire le differenze a livello di layer:
Capiamo cosa cambia:
Apple Pay: valida la transazione sul chip generando un token usa e getta verso il sistema bancario che ne valida la transazione, per poi mandare la conferma di nuovo al chip e inviare il dato della transazione direttamente al server dell’e-commerce o presso il negozio fisico nel quale facciamo l’acquisto.
Google Pay: fa passare i pagamenti dai server di Google. Saranno questi a generare il token (non il chip nel dispositivo), mandando poi la conferma all’istituto di credito e infine all’e-commerce.
In termini di privacy mentre Apple cifra end-to-end tutto sul dispositivo dell’utente, Google raccoglie tutti i dati sulle transazioni sui suoi server. In poche parole, Google sa cosa comprate, dove, come e quando.
Lato sicurezza sono entrambi considerati “sicuri”, l’unica criticità che vedo è nel caso in cui Google dovesse subire un data breach, ovvero un furto di dati, in questo caso dobbiamo solo confidare in un sistema di protezione affidabile ed una gestione della crittografia dei dati ben strutturata nei datacenter Google.
Considerazioni finali
Chiudiamo facendo un ragionamento sul fatturato di google, la maggior parte delle entrate derivano dai programmi di ADS ovvero dalle pubblicità o sponsorizzazioni che appaiono mentre utilizziamo il suo motore di ricerca. Sicuramente vi sarà capitato di vedere inserzioni pubblicitarie molto pertinenti con i vostri interessi o con acquisti che avete fatto online oppure offline con google pay.
Google utilizza vari metodi per capire quali sono i nostri interessi o necessità di acquisto e sicuramente quanto descritto qui sopra è uno dei modi per avere informazioni su di noi e se unite il fatto che le ads sono il core business di questo colosso digitale la domanda da porsi è, in quali e quanti altri modi recupera e memorizza informazioni su di noi?
Per quanto riguarda Apple, dal punto di vista della privacy dei suoi utenti, è un passo avanti e casualmente nel sui business non ha l’utilizzo di ads o altri servizi simili che sfruttano le informazioni sensibili dei suoi utenti.
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